
Questione di qualità, di bellezza, di comfort, di durata, di stile.


Parliamo di scarpe. Parliamo di manifattura di alta classe. Parliamo di made in Italy. E parliamo di sposo.
Come immaginiamo l’uomo 2016?
Come una persona che bada al look e vuole spendere bene i suoi soldi. Dunque sceglierà una scarpa di grande impatto, capace di sfidare il tempo, decisamente non comune.
In fondo è tutta lì, la scelta azzeccata. Quella di concentrarsi sulla bontà dell’acquisto, fare bella figura, realizzare una sorta di ‘investimento’.
Quelle che abbiamo scovato, tanto per fornire una fantastica idea al top, è una linea memorabile. Già, il concetto di classico coniugato con la pelle e i dettagli raffinati, fanno modelli per tutti gli abbinamenti e tutte le età. Dopo il ‘si’, dopo la cerimonia, una signora scarpa da sposo non resterà nella scarpiera. Tutt’altro. Sarà il jolly perfetto per tutte le occasioni serie o fashion.
Abbiamo pensato alla vernice, splendida anche se forse non per tutti.
All’intramontabile, solido, comodo English style.

Al modello lusso in pelle di coccodrillo per chi vuole calzare qualcosa di esclusivo.
Dal cuoio alle finiture, passando per le possibili personalizzazioni, ci pare che un’offerta alla Loriblu risponda ai canoni dell’uomo elegante che vuole lasciare un’impronta di carattere. D’altra parte la spesa non propria contenuta è giustificata dai materiali, dall’artigianalità, dalla resistenza. E allora vale la pena di pensarci davvero!

Peraltro il clou dello sposo 2016, lo ripetiamo, è una passerella che mescola audacia, qualità, bontà. Ci vuole un rigore speciale, per il passo della vita no? E, soprattutto, ci vuole un passepartout, un oggetto che resti, qualcosa che faccia sempre e comunque la differenze.
La sposa magari sfila su un tacco 12 o esibisce una calzatura luccicante. Lo sposo, invece, ha i piedi ben piantati per terra, con scarpe che parlano di virilità, buon gusto, modernità e lungimiranza insieme. Una sorta di classico che vive il presente ed è proiettato verso il futuro.
Sul design proprio nulla da eccepire. In più, ricordate, è possibile ‘marchiare’ le scarpe con le iniziali. Et voilà.